OKI-Logo Nozze d’argento della parrocchia cattolica
personale germanofona St. Michael
nell’ arcidiocesi d’ Atene
13. settembre 2009

 

in deutscher Sprache

Nel programma della nostra santa messa c’è scritto che ora segue la predica. Ma voi stessi avete già predicato il contenuto della mia predica con il primo vostro e nostro canto all’ inizio della santa messa "tu o Signore ci hai dato il compito di essere tuoi testimoni nel mondo". Le nozze d’argento della parrocchia cattolica personale germanofona St. Michael nell’ arcidiocesi d’ Atene ci pone la domanda: qual è il compito di una tale comunità nella città degli Atenesi?

Il profeta Geremia da’ una risposta breve e chiara (Ger 29,1-7). Geremia scrive alla comunità ebraica in Babilonia: costruitevi delle case ed abitatevi, pregate il Signore per la vostra città, perchè il bene della città è il vostro bene.

Da quando nella s. messa di rito latino questo momento dopo il vangelo si chiama "predica", corre il pericolo che non vengano ascoltate le tante prediche che la s. messa ci propone. Per esempio quella validissima predica che l’uno ha fatto all’ altro nel canto dell’ inizio "tu o Signore ci hai dato il compito di essere tuoi testimoni nel mondo".

La grande predica del nostro Signore Gesù Cristo stesso, il quale ci parla nel vangelo proclamato in lingua tedesca e poi letta in lingua greca dal sig. Hermann.

La predica più importante la fate voi, cari fratelli e sorelle, la predica più importante la siete voi, ciascuna e ciascuno in quest’ assemblea festosa. Ciascuno di voi predica con il solo fato di essere venuto. Ciascuno testimonia: io credo, prego, sono qui per pregare come dice il profeta Geremia.

Ciascuno predica: sono qui per risponderte alla domanda che mi pone il titolo della mia parrocchia Sankt Michael - chi è come Dio? - tre parole ebraiche "mi cha el?" chi come Dio? La mia risposta: nessuno. Nessuno è come Dio, tu o Dio hai parole di vita eterna!

Così voi disimpegnate il compito più nobile di una comunità di fedeli in una città: essere buona novella, essere testimoni gioiosi di Dio in questa città. San Paolo scrive ai cristini nel vicino Korinthos "voi siete una lettera di Cristo, redatta da noi suoi ministri e scritta non con l’inchiostro ma con lo spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra ma sui vostri cuori di carne." Il profeta Geremia scrive la sua lettera a noi: voi pregate il Signore per la vostra città, perchè il bene della città è il vostro bene.

Ringraziamo oggi insieme, nel giubileo della comunità di San Michele, nel servizio nostri per il mondo, il Dio ci dice: siete una benedizione per il mondo (Gen 12,2). Come siamo diventati una benedizione per il mondo? per il battesimo. Il sacerdote battezzante ha detto a ciascuno di noi nel momento dell’ unzione con il sacri crisma "Dio stesso ti consacra con il crisma di salvezza, perchè sarai in Cristo sacerdote, re e profeta".

il Concilio Vaticano del 1965 lo dice così (Lumen Gentium 10): Infatti per la rigenerazione e l’unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati per formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo, per offrire, mediante tutte le attività del cristiano, spirituali sacrifici, e far conoscere i prodigi di DIo.

Ecco quanto dobbiamo pensare nell’ anno del sascerdozio, che il santo Padre Benedetto XVI ci propone dal 2009 al 2010: noi siamo predicatori sacerdotali, non pregamo per il mondo.

Nelle chiese cattoliche abbimo due forme del sacerdozio: il sacerdozio regale - e il sacerdozio ministeriale. Non è l’uno più alto o meno alto dell’ altro. No. Il sacerdozio ed il sacerdozio ministeriale sono distini nella loro essenza. Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono ordinati l’uno all’altro, poiché l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano dell’unico sacerdozio di Cristo [LG 10] ed esercitano il loro sacerdozio col ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e la carità operosa.

Il sacerdote ministeriale - come Mons. Brabeck ed io p.e. - viene cresimato con il sacro crisma, nel sacramento dell’ ordine, alle mani, con cui facciamo essere presente sull’ altare il corpo ed il sangue del nostro Signore Gesù Cristo. Il sacerdote regale - ognuno di voi - viene cresimato, nel sacramento del battesimo e nel sacramento della cresima - sul fronte, perchè è la parte opiù visibile del corpo, perchè il vostro sacerdozio è la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e la carità operosa in familia, mestiere, comunità, società civile.

Il sacerdote ministeriale, come il santp paroco di Ars, come Mons. Brabeck, forma e regge il popolo sacerdotale, compie il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo. Disimpegna un servizio a voi, sacerdozio regale, per far possibile il vostro servizio, la vostra preghiera, la vostra vita santa.

Nella s. messas i due sacerdozi vengono riuniti in modo mirabile e misterioso. L’ offerta della vita cotidiana viene unita all’ offerta di Gesu Cristo. Diventa palese nel momento della preparazione dei doni, quandoil sacerdote ammonisce i fedeli: pregate perchè mio e vostro sacrificio - e vostro! sia gradita a Dio onnipotente.

Nella preghiera eucharistica millenario del Canone Romano, la prima preghiera eucaristica nei nostri missali, i sacerdoti pregano: ricordatì di tutti i presenti, per loro ti offriamo ed anch’ essi ti offrono questo sacrifio per ottenere a sé e ai loro cari redenzione, sicurezza di vita e salute. E dopo la consacrazione: noi tuoi ministri e il tuo popolo santo celebriamo.

Nella sacra eucaristia non è il solo sacerdote ministeriale che offre. Il Concilio Vaticano ricorda: Il sacerdote ministeriale, con la potestà sacra di cui è investito, forma e regge il popolo sacerdotale, compie il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo; i fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio, concorrono all’offerta dell’Eucaristia.

Chi è attivo, sta in pioedi. Per questo in tante chiese orientali non ci sono i banchi, le sedie. Il popolo sta in piedi e si inginocchia devotamente con il sacerdote.

Due momenti in ogni santa Messa ci aiutano a ricordare le verità che abbimo meditate oggi.

Il primo: all’ inizio di ogni vangelo il diacono od il sacerdote propongono tre parole importantissime: IN QUEL TEMPO. Quanto viene proclamato adesso nel brano del vangelo che segue non è nel nostro tempo, ma in quell’ altro tempo di Dio. Non è nel cronos, in cui il presente diventa subio passato. Ma è nel kairos, è oggi, e nella omnipresenza di Dio. Partecipiamo alle liturgia celeste.

Il secondo: nella professione di fede, nel Credo, c’è la piccola ma importantissima parola "cattolica". La nostra fede, la nostra chiese è cattolica. Non a niente da fare con i nomi delle confessioni come li usiamo oggigiorno, cattolica, protestante, battista, ortodossa. "Cattolico", la parola greca katholiki, vuol dire che la nostra fede è dappertutto, in ogni tempo, sul tutto il globo del nostro mondo, e in tutta la giornata, giorno e notte. katholon ton kosmon ed anche katholin tin himeran. katholin tin himeran rispondo alle domanda che mi pone il nome della mia parrocchia Mi cha el? chi come Dio? nessuno. Nessuno è come te, o Dio, tu hai parole di vita eterna.

Amen.

Nikolaus Wyrwoll
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